La disperazione dell’Anima: Gorse
Chi vuole trova la strada, chi non vuole trova la scusa
Lunedì scorso una persona mi ha contattata, ha un’assoluta urgenza di una consulenza con i fiori di Bach, perché “preda di una forte angoscia”. Le fisso l’appuntamento per il pomeriggio. Ma, qualche minuto prima dell’incontro, mentre sto aprendo la porta dello studio, mi chiama dicendo che deve annullare. La scusa è debole. Alla fine comprendo che fuori sta diluviando e non ha voglia di uscire. Ma forse non è solo quello…
Sono arrabbiata. Prima di tutto per la mancanza di rispetto di avvisarmi all’ultimo minuto, e poi perché sono inzuppata.
Mentre torno a casa però mi calmo e ripenso alle modalità con cui mi ha contattato e, poche ore dopo, ha disdetto.
Come al solito, avevo spiegato come funziona una mia consulenza: un colloquio in cui la cliente espone il suo disagio emotivo. E per far questo, deve mettersi in gioco, snudare le proprie emozioni e, con l’aiuto mio e dei rimedi, lavorare per ritrovare un equilibrio. È un lavoro attivo, perché i fiori di Bach non sono pozioni magiche né medicine.
Questo deve averla fatta pensare, e la voglia di lavorare attivamente sulle proprie angosce è venuta meno. Purtroppo sempre più spesso incontro gente che preferisce non vedere e stare male, piuttosto di affrontare la propria realtà.
Oggi ho letto questa frase, “Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli altri una scusa" (proverbio africano).
L’ho trovata molto vera, e molto triste.
Gorse
Mi ha fatto venire in mente un rimedio del dr. Bach: Gorse (Ulex europeus, Ginestrone), per chi ha perso la speranza, non crede sia possibile fare ancora qualcosa, ma solo sotto insistenza o per compiacere gli altri può provare diverse cure, ma al tempo stesso sostenere che non vi è molta speranza di trarne beneficio. Probabilmente alla mia non-cliente, qualcuno ha parlato dei fiori di Bach, e ha voluto provare, ma è bastato un temporale per farle cambiare idea.
La pianta inizia a fiorire a novembre, quando si sta per entrare nella stagione buia dell’anno, per poi manifestare tutto il suo potenziale all’inizio della primavera. Questa caratteristica simboleggia la capacità di Gorse di superare il buio dell’Anima per rinascere nella luce. Bach descrive le persone che hanno bisogno di Gorse come coloro che accettano i problemi della vita con rassegnazione e scarsa vitalità. Fisicamente, i caratteri Gorse presentano segni visibili nel corpo: la pelle mostra poca energia, le occhiaie sono segnate, la postura non è eretta, la testa è pesante e curvata verso il basso. Tutto l’atteggiamento esprime “non ce la posso fare”. le persone Gorse sono talmente sicure che il loro caso sia senza speranza, da ostinarsi quasi a rifiutare l’incoraggiamento degli altri. Ed è successo proprio questo quando le ho proposto di venire in un altro giorno, visto che era così disperata.
La persona in stato Gorse ha bisogno di qualcun altro per uscire dalla sua situazione e rinascere. Se la pianta brucia può rigermogliare con una certa facilità, mostrando la sua facoltà di fronte alle avversità e malgrado la sua morte apparente.
Dopo eventi che ci hanno seppellito in un inverno interiore, Gorse sembra poterci dare l'energia per superarli e ritrovare una nuova primavera.
Quando avvertiamo il mondo circostante come un'entità minacciosa e non abbiamo più la forza di affrontarlo. Il Guerriero dentro di noi si è addormentato, e dobbiamo svegliarlo.
Ma continuiamo con l’osservazione del Ginestrone. In natura, durante l’inverno, si notano questi fiori gialli ricoperti da una patina di ghiaccio che sembra voglia dire: “Cosa pensi di fare, fiorire in inverno?”. E la caparbietà di Gorse rappresenta proprio questo slancio verso la vita che, nonostante le difficoltà, vuole fermamente portare luce e vitalità nel buio.
Le foglie di Gorse sono lanceolate e ricordano piccole spade, che sembrano volerci pungolare per farci svegliare e reagire.
Non ho parlato abbastanza con la non-cliente per avere altre informazioni sulla sua angoscia. Probabilmente avrebbe avuto bisogno anche di altri rimedi. Questo mi è arrivato durante una riflessione mentre tornavo a casa sotto la pioggia.