Amare se stessi è l’inizio di una storia d’amore lunga tutta una vita
Oscar Wilde
La scrittrice nordamericana Colette Dowling, in un saggio del 1981, definisce come complesso di Cenerentola, lo stato emozionale in cui le donne hanno paura della propria indipendenza, e mettono in relazione la loro felicità con il loro stato emotivo, e per questo si mettono alla ricerca del "principe azzurro" per raggiungere la felicità assoluta.
Il loro schema psicologico ha delle caratteristiche fondamentali: un desiderio inconscio di essere curate e salvate costantemente da altre persone, anche al di fuori della coppia sentimentale.
Secondo l’autrice questo dipende dal modo in cui la donna viene educata a certe regole sociali.
Alcune delle caratteristiche del complesso Cenerentola sono le seguenti:
- Bassa autostima
- Dipendenza costante
- Paura di lasciare la zona di comfort.
- Idealizzazione della coppia.
I Fiori di Bach avrebbe potuto esser d'aiuto a Cenerentola?
Questa fanciulla non aveva certo una grande stima di sé:
- si vestiva di stracci
- veniva trattata come una serva dalla matrigna e dalle sorellastre (qui avrebbe avuto bisogno anche di Centaury, per imparare a dire dei sonori NO!)
- i suoi unici amici erano topolini e uccellini
Grazie però all’aiuto della sua Fata Madrina, va al ballo del principe.
Non si preoccupa se sarà in mezzo a gente sconosciuta e potrebbe essere scoperta dalla famiglia.
Né le passa per la mente se sarà in grado di danzare (avrà probabilmente imparato osservando le lezioni di ballo delle sorellastre).
È così grande il suo desiderio di conoscere il Principe Azzurro, che affronta il mondo esterno
Nella fiaba (ne ho lette ben otto versioni diverse!) non se ne fa cenno, ma Cenerentola ha certo preso Larch in dose massiccia.
Per chi non conosce questo rimedio del sistema floriterapico del dr. Bach, è consigliato per chi non ha fiducia in se stesso e nelle proprie capacità.
Ho compreso il suo messaggio grazie a un documentario visto qualche anno fa sulla Rai. Un Larice era smottato a causa del terreno franato, e si era ritrovato in una posizione orizzontale. Il tronco ora si stava piegando ad angolo retto, perché la sua cima potesse innalzarsi verso il cielo. Questa è infatti una pianta pioniera in grado di adattarsi alle condizioni più impervie.
Il messaggio di Larch è appunto di guardare sempre in alto.
È quindi un ottimo rimedio per chi ha problemi di autostima, e fa parte del gruppo Per problemi di disperazione e scoraggiamento.
Il dr. Bach scriveva di questo rimedio, Per quelli che non si considerano abili o capaci quanto chi sta loro intorno: sono convinti di fallire, di non avere mai successo e così non fanno neppure un tentativo, o non lo fanno con sufficiente convinzione.
L’altro fiore di cui accenno è Centaury, il rimedio per chi ha la tendenza a servire gli altri, senza mai pensare a sé stessa. È uno dei 12 Guaritori, e fa parte del gruppo per l’ipersensibilità a influenze e idee esterne.
Bach lo descrive adatto per le Persone gentili, quiete, miti ed estremamente ansiose di servire gli altri. Nel loro intento abusano delle proprie forze. Il loro desiderio cresce a tal punto da renderli più servitori che non volenterosi aiutanti. La loro natura gentile li porta a compiere più di quanto non competa loro, e ciò facendo rischiano di trascurare la loro particolare missione di vita.
Cenerentola alla fine riesce nel suo intento. Infatti nonostante la sua condizione, riesce a unirsi in matrimonio con il suo principe azzurro.
Qui però ci sarebbe ancora molto da lavorare con lei. Infatti sposa qualcuno che ha visto una sola volta e che ha idealizzato, dunque ricade nello stato della sindrome che prende il suo nome.
Ma questa è un’altra storia, e altri rimedi.
libri consigliati
- Colette Dowling, Il complesso di Cenerentola. La segreta paura delle donne di essere indipendenti
- Barbara Gulminelli, Fiabe e fiori di Bach. Significati e segreti delle fiabe tradizionali per capire noi stessi con l’aiuto della floriterapia