Il disagio di chi cura una persona malata
I Fiori di Bach posso dare sollievo?
Poco tempo fa sono stata contattata da una donna per un suo parente sofferente.
Dopo la consulenza, mi sono voltata verso questa persona, e ho notato che era prostrata, ma soprattutto, disperata. Io ero uno dei tanti supporti che aveva richiesto per il suo parente ammalato.
Le ho chiesto se potevo consigliarle anche a lei dei rimedi, ma questa mi ha guardato stupita e mi ha risposto che lei stava bene, ma non era vero.
In ambito sanitario che si occupano dell’assistenza di persone malate vengono chiamate caregiver.
In Italia sono circa 7 milioni le persone che si occupano della tutela degli anziani fragili e persone con disabilità. Molti di loro sono state costrette ad abbandonare il posto di lavoro, perché sono obbligate a dedicare la maggior parte del proprio tempo e della propria vita alle persone fragili, e sono principalmente donne.
Si tratta di una figura che gratuitamente e al di fuori del proprio ambito professionale si occupa di assistere i propri figli, i genitori oppure gli altri familiari, che presentano delle disabilità oppure che non sono autosufficienti.
Anche le persone che curano una persona sofferente o anziana hanno bisogno di un supporto floriterapico, perché sono sottoposte a un carico pratico ed emotivo così intenso e continuo nel tempo, che risultano essere loro stesse vittime della malattia stessa. Se si prenderanno cura di loro stesse, potranno accettare il sacrificio e le privazioni che comporta un'assistenza continuativa.
Soprattutto perché dal loro equilibrio psico-fisico e affettivo dipende la sorte del malato e le scelte che compiranno al riguardo.
Ho riflettuto quali fiori di Bach potrebbero essere d’aiuto, questi elencati sono solo alcuni.
Ma ogni caso, ricordate, è a sé stante.
- Olive, per la prostrazione fisica e mentale. Questo rimedio aiuta a ritrovare le forze e la luce che riporta il fuoco dentro di noi.
- Centaury, per chi è disponibile al 100%. Questo fiore aiuterà invece a prendersi dei momenti per sé, in modo da essere in grado di dire basta al momento giusto e di non sottomettersi al malato.
- Oak, un altro rimedio per la stanchezza. Per chi non accetta di fermarsi, perché ha perso il senso del limite e va avanti fino a collassare.
- Pine, per chi si sente in colpa per non riuscire ad aiutare di più i propri cari sofferenti. Il rimedio li aiuta a capire che non sono onnipotenti e che possono fare possiamo arrivare fino a un certo punto.
- Gorse, per chi ha perso la speranza. Il rimedio gli fa ritornare uno slancio verso la vita e, nonostante le difficoltà, vuole riportare luce e vitalità nel buio.
- Gentian, perché ormai la situazione appare solo piena di dubbi, si hanno basse aspettative e la tendenza a scoraggiarsi. Il rimedio porta a vedere un aspetto positivo in ogni situazione.
- Holly perché ci si arrabbia verso il malato, o meglio verso la manifestazione dei sintomi della malattia. Ciò non significa che lo si ami meno: l’amore e la rabbia sono, talvolta, le facce di una stessa medaglia.