La strada della Consapevolezza

In questi ultimi mesi arrivano sempre più persone con lo stesso problema.

Le caratteristiche sono le stesse, sia per gli uomini che per le donne.

 

Ha superato la boa dei quarant’anni. Professionista affermata/o, con un buon livello culturale, ma totalmente insoddisfatta/o della propria vita. 

 

Sente che gli manca qualcosa, anche se non sa bene cosa.

Incolpa il mondo intero della sua sorte, non ha fiducia nelle proprie capacità, si sente inutile e senza scopo.

Il suo superbo curriculum non rispecchia l’infima descrizione che fa di sé. 

Corre sempre senza avere una meta, inseguito dai propri incubi.

 

Si rivolge a me, spesso su consiglio di qualcuno, come ultima spiaggia per uscire dalla sua disperazione.

Chiede ai Fiori di Bach un aiuto per ritrovare la fiducia in se stesso e negli altri, la voglia di vivere e, infine, un sogno in cui credere.

Ma un qualunque percorso di consapevolezza non lo può aiutare se non lo vuole veramente.

La strada è difficile e irta di ostacoli. So di cosa parlo, perché l’ho seguita anch’io.

 

I Fiori lo possono aiutare ad ascoltare la propria voce interiore, che gli urla cosa vuole e come fare per raggiungerla.

Ma la paura spesso blocca la comunicazione.

Io li aiuto ad incastrare iinsieme parti delle loro esperienze, come un puzzle che non ha ancora un senso. I Fiori sono "la colla" che mantiene insieme i pezzi. 

 

Quello che richiedo loro è di essere sempre nel qui e ora, vigili e coraggiosi.

E di gettarsi nella mischia.

 

Non tutti ce la fanno.

Alcuni scelgono una loro zona sicura di confort; quella che non gli piace, ma che conoscono bene. Preferiscono quella all'ignoto irto di incognite. 

Ma chi continua testardo a seguire il proprio cammino, ritorna ad essere protagonista della propria vita. E per quanto possa essere difficile, non torna più indietro.

 

Perché finalmente si sente vivo.

 

Vorrei terminare questa mia riflessione, con un brano letto nell'ultimo libro di Gianfranco Giudice, Con il sigaro in bocca. Dialogo con mio figlio sul senso della vita

 

"Il senso [della vita] è un filo che si svolge pezzo per pezzo, momento dopo momento, come il filo nell'ago che cuce le diverse partidi un tessuto seguendone gli angoli e le pieghe, fino a tenere insieme l'intero vestito; così accade con quel filo che è il senso di una vita. 

Un filo che tiene assieme una vita intera; un filo irripetibile per ogni vita".

 

Camilla