Quando ho bisogno di riflettere, vado a passeggiare al parco Lambro.
Osservare gli alberi, i fiori, la fauna locale.
Mi aiuta a rilassarmi e a pensare.
Incontro all'inizio un Airone Cinerino che sembra aspettarmi per salutarmi all’entrata e/o all’uscita dal parco.
Poi vado a salutare il Cigno nero che da qualche mese ha scelto come propria dimora il Lambro.
So dove trovarlo. Dopo i primi giorni di spostamenti, ora ha scelto un’ansa del fiume dove aspetta i suoi numerosi fans che gli portano briciole di pane e gli scattano fotografie (secondo me è molto vanitoso).
Non è aggressivo (a differenza di altri cigni bianchi che ho frequentato). Se sei troppo invadente, non fa altro che scivolare elegantemente sull’acqua verso l’altra riva.
Anche oggi l’ho trovato in compagnia di un paio di anatre e, sorpresa!, di un paio di nutrie.
Me li sono immaginati (ho una fervida fantasia!) tutti e cinque a meditare sulla riva del fiume in completo ozio, scambiandosi ogni tanto qualche pigro pettegolezzo sugli abitanti del fiume, e su quei strani bipedi che corrono sempre, anche quando sarebbe meglio fermarsi ed ammirare ciò che li circonda.
Mia foto di rito, e poi, repentina, mi nasce uno strano pensiero.
Le nutrie possano fare del male al cigno?
Non mi fermo nemmeno a pensare quanto sia folle questa idea, ma batto le mani per allontanarle.
Prima una e poi l’altra, i due animali entrano in acqua e si allontanano con calma.
Dopo qualche secondo anche il cigno si allontana, seguendo le due amiche.
L’impressione che ho percepito in quel momento dal loro atteggiamento, è stata di compatimento nei miei confronti, boriosa umana.
Mi sono pentita subito del mio gesto.
Che cosa mi era venuto in mente?
Il bisogno di proteggere lo splendido uccello ad ogni costo, anche quando non c’era un reale pericolo.
So benissimo che la nutria è erbivora, e che i cigni sono dei grandi combattenti.
È scattato in me il gene dell'egoscentrismo umano che deve intervenire sempre per “aggiustare” tutto, quasi credendosi Dio, provocando spesso danni maggiori di quelli reali.
O, come in questo caso, nessuno.
Oggi ho ricevuto una grande lezione da quegli animali su cui riflettere.
Camilla