Oggi vi propongo un post diverso dai soliti a cui siete abituati.
É la prima, spero, di una serie di interviste a persone che vivono appassionatamente il loro lavoro.
Silvia Mecca, grief counselor, o come l’ha definita Millionaire in un articolo che le ha dedicato, Accompagnatrice del Lutto, è anche leader di Yoga della Risata.
La prima domanda quindi sorge spontanea.
Hai due professioni ben distinte: Grief Counselor e tieni incontri di Yoga della Risata. Come si combinano insieme?
Secondo me la contemplazione della Morte ci tiene in contatto al 100% con la Vita.
Se osserviamo la visione della morte per gli Orientali, ci accorgiamo che la loro abitudine c contemplarla, come parte integrante della vita, permette di dissolvere la maggior parte delle paure e dei tabù, che sono ancora così radicati in Occidente.
Comprendere la “finitudine” della nostra esistenza ci permette di accorgerci che l’unico momento concreto è quello presente.
Quindi perché non allenarsi alla Gioia?
Lo Yoga della Risata è un modo di stare radicati nel presente con gioia, imparando a sdrammatizzare e a vivere la vita con più leggerezza.
Che cosa intendi per Lutto?
Il lutto è formato da una gamma di sentimenti che si generano quando si vive una separazione o una perdita.
Si mettono in atto in quel momento dei cambiamenti, generati dalla perdita di quel qualcuno o qualcosa.
La mia funzione è di aiutare la persona a sciogliere la parte di sofferenza e attivare la parte positiva che in potenza è dentro ciascuno di noi.
Perché la gente si rivolge a te per un aiuto?
Principalmente si rivolgono a me persone che stanno vivendo un lutto (per la morte di qualcuno, per la fine di una relazione o di un lavoro ) e anche i familiari che hanno una persona cara che si sta spegnendo.
Io li aiuto a comprendere le fasi che il loro caro sta attraversando e facilito il dialogo tra di loro, affinché possano condividere le proprie emozioni e paure apertamente.
Lavoro utilizzando l’ascolto attivo, l’empatia, tecniche di riequilibrio delle emozioni e di rilassamento.
Spesso lavoro in team con degli psicologi.
Il Grief Counselor, nel mondo anglosassone, è presente da circa trent’anni ed è perfettamente normale che le due professionalità operino fianco a fianco.
Vuoi dare un consiglio a chi ci legge?
Non lasciare insoluto niente con chi ci sta vicino: i non detti diventano rimpianti.
E, soprattutto, concedersi il tempo di elaborare il lutto, senza farsi prendere dalla frenesia della vita, che spesso richiede che siamo operativi e sul pezzo 24 ore su 24.
Prendetevi il tempo di elaborare il vostro dolore, così che non diventi una infinita sofferenza.
Camilla