Oggi stavo leggendo un post di Scoutie Girl, e trattava dell'aiuto che ti può dare un libro.
Quanto è vero tutto questo!
Ogni parola mi risuona dentro.
Quando sono in crisi, insoddisfatta di me stessa o di come vanno le cose, i libri sono la mia unica fonte di consolazione.
Ma attenzione!, non tutti i libri.
Ho i miei autori preferiti e, anche di questi, solo alcuni titoli.
Sono molto esigente quando richiedo consolazione.
Ultimamente è Scarlett Thomas con Il Nostro Tragico Universo, a cui richiedo conforto.
Mi piacciono come le parole scorrono nella mia mente, legandola al suo pensiero contorto.
Ma i miei autori preferiti cambiano anche secondo la stagione.
Per esempio, d’estate amo gli autori inglesi dell’800: Charles Dickens, Jane Austen, Antony Trollope, e così via.
Mi piace leggere e rileggere libri che conosco da una vita, facendomi accompagnareinelle sue varie fasi.
Con l’età scopro sfumature che a vent’anni mi erano sfuggite.
Come in Anna Karenina la sua disperazione, o nei libri di Tiziano Terzani la voglia di richiare e osare (Un Indovino mi disse mi ha cambiato la vita).
I libri, come dice l’autrice del post, cantano al cuore.
Spesso aiutano, attraverso le loro pagine, a viaggiare attraverso mondi che non si visiteranno mai.
La fantasia galoppa, e per un breve monìmento, puoi essere chi vuoi.
Ma i libri ti aiutano anche a crescere.
Sono specchi (come i miei tarocchi, direte voi) per confrontarsi e, attraverso i loro personaggi, vedere le proprie manchevolezze.
I libri di Marcela Serrano quanto mi hanno aiutato a confrontarmi con il mio mondo di Donna (ho assaporato ogni riga del suo libro Dieci Donne),
Ho da poco scoperto le meraviglie dell’eReader, e fissata come sono con la tecnologia, sono felice di utilizzarlo.
Ma non sostituirà mai lo sfogliare lento delle pagine di un libro, il loro buon odore, lo scrivere (assolutamente in matita!) le mie note o commenti.
Posso far a meno di un computer (con molta fatica), della televisione (senza alcuna fatica), ma non potrei mai vivere in un mondo senza libri.
Il mio incubo personale sarebbe vivere in una società come quella prospettata in Farenhiet 451 scritto da Ray Bradbury.
E Voi che ne pensate?
Quali libri vi hanno cambiato la vita?
P.S. Chiedo scusa a tutti quei libri che non ho nominato, ma che hanno, e continuano a cantare la loro canzone al mio cuore
Camilla