Negli ultimi sei mesi, ho fatto due traslochi: il mio, e ho dato una mano per quello di mia sorella.
E mi sono resa conto di quanto si accumula negli anni: oggetti superflui, abiti che non si mettono più, perché fuori moda o fuori taglia, insomma cose cose cose
Si mettono negli armadi, nei cassetti, in cantina, con l’idea che magari potranno servire in un remoto futuro.
E poi, saggiamente, ce ne dimentichiamo.
Arriva, come nel mio caso, il momento del trasloco, e mi sono trovata davanti a tutto questo oceano di oggetti inutili.
In questi casi, io risolvo con degli schizzi di follia, e quindi inizio a gettare via tutto senza pensarci troppo.
Però poi penso anche ai soldi gettati per l’acquisto di gran parte di quegli oggetti o vestiti, che ho utilizzato o indossato un paio di volte, se va bene.
Acquistati per riempire un vuoto dell’anima.
Oggetti che la pubblicità ti mette in mente che servono assolutamente, ed invece è esattamente il contrario.
Soldi che avrei potuto utilizzare per rendere più piacevole la mia vita, magari lavorando meno negli anni passati, e godendomi dei giorni di ferie in più.
In questi anni mi sono resa sempre più conto che si vive per lavorare, ma soprattutto per guadagnare più soldi per acquistare oggetti che non sono, nella maggior parte dei casi, assolutamente indispensabili.
E questo mi rattrista.
Ma perché abbiamo un rapporto così cattivo con il denaro?
Come ho scritto prima, utilizziamo i soldi per acquistare oggetti che non ci servono per niente, servono solo per per darci un momento di soddisfazione, che poi passa in breve, perché subentra il senso di colpa
Ho speso troppi soldi
Adesso dove lo metto
Non è che mi serviva veramente
Avete mai letto il libro di Emile Zola, "Al Paradiso delle Signore"?
Già nell’800 si iniziava a parlare di questo problema.
Ed ora si è è acuito: crediamo di riempire dei vuoti con lo shopping.
Ora poi non abbiamo nemmeno più bisogno di uscire da casa o dal lavoro, possiamo acquistare online.
Ma come potremmo invece vivere meglio, se non acquistassimo tutte queste cose?
Ci avete mai pensato?
Io si!
Ogni volta che voglio fare un acquisto, mi domando “mi serve veramente?”
Valuto i pro ed i contro, e la maggior parte delle volte viene fuori che l’oggetto in questione, non mi serve affatto, o posseggo già qualcosa di simile.
Non voglio passare per la nipote di Paperon de Paperoni, sia chiaro.
O vivere come Mark Boyle, che da due anni vive senza spendere un centesimo.
Ma i soldi risparmiati mi permettono di vivere meglio.
Posso permettermi di lavorare meno, e di scegliere cosa fare della mia vita.
Questo è già un grande vantaggio, non credete?
Inoltre ho meno oggetti da pulire, e vi assicuro che per me, pessima donna di casa, è un plus valore non da poco.
Non è sempre facile, lo so, le tentazioni sono tante.
Ho trovato una soluzione che mi aiuta a controllare le uscite: ho creato un file in formato excell, dove scrivo le entrate e le uscite del mese.
Inoltre evidenzio le uscite con dei colori, dividendoli per causale.
Alla fine del mese mi deprimo (principalmente è a causa dell’esiguità dell’entrate), ma almeno mi rendo conto di che fine facciano i soldi.
Avete anche voi un vostro sistema?
Me lo raccontate?
E' solo un inizio, lo so, ma da qualche parte si deve partire
Camilla